Molise, denunciato episodio di razzismo in Prima Categoria

CAMPOBASSO – Un altro grave episodio di razzismo sarebbe accaduto nei campi del calcio dilettantistico, in Molise, sul ‘Pulla‘ di Limosano (Campobasso) durante la partita Sant’Angelo Limosano-Asd Lokomotiv Riccia, valida per la 21ª giornata del campionato di calcio di Prima categoria (girone B) disputata ieri pomeriggio. La vittima, secondo la società ospite, è Lamine Sow, 23enne di origini senegalesi. I calciatori del Lokomotiv Riccia hanno abbandonato il campo e rischiano di perdere la partita a tavolino.

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La nota degli ospiti

La nota della società: “Durante l’incontro di calcio contro il S. Angelo Limosano è accaduto un episodio gravissimo. Un nostro tesserato è stato più volte pesantemente offeso con frasi razziste da un giocatore della squadra avversaria. La decisione di abbandonare la gara è stata unanime. Episodi del genere non devono mai accadere, non bisogna giustificare e tantomeno minimizzare. La società e tutti i calciatori condannano, senza scusante alcuna, ogni forma di razzismo. Abbracciamo calorosamente il nostro tesserato sperando che episodi del genere non si verifichino più“. Mercoledì prossimo il giudice sportivo si pronuncerà sull’accaduto sulla base del referto dell’arbitro.

É intervenuto anche il sindaco

A condannare l’accaduto anche il sindaco e l’amministrazione comunale di Riccia (in provincia di Campobasso): “Solidarietà all’ASD Lokomotiv Riccia per il gravissimo episodio di razzismo accaduto – si legge nel comunicato -. Durante la partita un tesserato della Lokomotiv Riccia è stato vittima di insulti e frasi razziste ingiustificabili ed inaccettabili da parte di qualche giocatore avversario. Non possiamo che stigmatizzare ciò che è successo. Ne il razzismo, ne ogni forma di discriminazione possono trovare spazio in una manifestazione sportiva. Bene ha fatto l’ASD Lokomotiv Riccia ad interrompere la partita come segno di condanna contro ogni forma di razzismo. Lo sport è sinonimo di solidarietà, condivisione, spirito di squadra, non certo di cattiveria e intolleranza. I gesti odiosi di pochi non possono inficiare quel patrimonio inestimabile di valori e crescita personale che fa parte dello sport, di chi lo pratica, di chi lo segue e di chi lo ama davvero. Sono gli stessi valori che contraddistinguono il nostro paese che fa dell’accoglienza e della solidarietà il suo baluardo e che con forza prende le distanze da atteggiamenti e comportamenti di questo genere“.

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